L’ansia, come la rabbia, o la paura, sono manifestazioni della nostra emotività. Qualsiasi emozione, se adeguata in intensità e non persistente nel tempo, ha una propria funzione specifica, una sua utilità.
La Medicina Cinese, nella sua meravigliosa linearità, oltre a dedicarsi alla descrizione delle varie forme di ansia, concentra la propria attenzione su “cosa succede al movimento del Qi”, dell’energia, nella persona quando è preda di uno stato di ansia, di angoscia (lo stato intermedio tra ansia ed attacco di panico) o di inquietudine.
Nell’ansia e nell’angoscia il Qi si muove in modo disordinato causando vari problemi a livello energetico e poi nel tempo a livello fisico.
Si dice che l’angoscia come la paura blocchi, congeli il QI!
La persona non vive bene nel suo ambiente e non digerisce le emozioni troppo forti, da qui le somatizzazioni a livello dello stomaco.
Qui le cose si complicano perché lo stomaco produce il sangue e il sangue sappiamo essere la dimora degli Shen; il sofferente non è più in grado di ascoltare il suo spirito e si perde nei meandri della sua mente.
Anche i sogni cambiano, si sognano disastri, fughe da zone pericolose, incendi; insomma il turbamento visto che lo yin non è ben radicato influenza anche i sogni della persona.
In medicina Cinese qualsiasi emozione protratta all’eccesso colpisce l’organo che la somatizza e indirettamente tutti gli altri.
Possiamo dire che uno stato d’animo alterato può essere legato al malfunzionamento di un organo (su più livelli) o anche il contrario che il pensiero disturbante può disturbare la funzionalità organica.